Problema del creativo? Resistere alle distrazioni!

Questa vignetta credo che riassuma
"drammaticamente" la situazione di ogni creativo!
Decisamente è la preoccupazione numero uno per chi si trova a dover lavorare nel campo della creatività. Si può pensare alla “sindrome del foglio bianco” come la maggior difficoltà ma in realtà è sbagliato. Il maggior freno alla creatività è dato dalle continue e molteplici distrazioni che un creativo si trova davanti in tutta la giornata.
L’ispirazione di questo post viene dall’aver letto, qualche giorno fa, un vademecum sul sito How Design su come “controllare” le distrazioni.
Ovviamente si tratta, non solo di una versione italianizzata dello stesso, ma di una riscrittura personalizzata col mio stile. Anche se la sostanza non dovrebbe cambiare poi più di tanto: buona lettura!


Non so quanto i dati possano essere affidabili, però dobbiamo fidarci del “The Creative Group” quando, dalla loro intervista a creativi pubblicitari e affini, risulta che il massimo arco di tempo consecutivo in cui riescono a lavorare senza interruzioni è di circa 30 minuti (di media).
Ed elencano anche le 5 maggiori distrazioni a cui sono sottoposti durante la giornata lavorativa:
1. Persone che passano da te (per i più svariatati motivi) : 27%;
2. Chiamate al telefono : 26% (fortunatamente è uno dei casi in cui di solito io non ricado);
3. Avvisi di e-mail in arrivo: 19%;
4. Chiamate su programmi di istant messaging (microsoft messenger o, il più popolare ai giorni d’oggi, facebook messenger) / messaggi di testo sms sul cell: 10%;
5. Social media (twitter, facebook, linkedin, pinterest, G+ etc...): 8%.

A quanto pare la nostra cara tecnologia, che dovrebbe aiutarci ad essere più produttivi, tende ad essere invece il motivo per cui ci distraiamo maggiormente. Vediamo, quindi, come cercare di migliorare la nostra capacità di star concentrati o comunque di rispettare il nostro “ruolino di marcia”.

Disconnettersi. Nonostante sia importante poter avere un contatto diretto con i propri colleghi (nel caso si lavori in gruppi o aziende ovviamente) quando si “crea” si ha bisogno assoluto di restare per i fatti propri in pace e tranquillità perché le idee scorrano meglio.
Nel caso di un ambiente di lavoro potrebbe quindi essere utile un bel cartello con la scritta “non disturbate” appena fuori dalla porta o comunque in una posizione visibile se non si possiede un proprio studio chiuso. Il rovescio della medagli è che perde di efficacia nel caso lo si utilizzi troppo spesso, infatti in quel caso i colleghi si sentiranno autorizzati a disturbare comunque.

Prendersi delle pause dalla tecnologia. Rimanere costantemente attenti alle nuove e-mail o ad eventuali nuovi messaggi può essere un motivo ulteriore di distrazione. Ogni tanto bisognerebbe staccare gli avvisi “push-up” sul telefono o sul pc per un certo periodo di tempo; controllando gli avvisi solo ad intervalli più o meno regolari. Solo se necessitiamo di essere costantemente connessi possiamo tenere in funzione le notifiche ed in quel caso è meglio rispondere solo ai messaggi più importanti lasciando le altre cose ad un secondo momento.

Controllare i colleghi chiacchieroni. Fortunatamente, lavorando da solo, non è un mio problema diretto. Però il consiglio che indicano su HowD. è sicuramente valido: evitare, per quanto possibile, di dar corda alle persone dalla parlantina facile. Se possibile usare sempre la scusa dell’importanza dell’incarico attuale, come forma educata, per tagliare una eventuale perdita di tempo incombente: “scusa, mi piacerebbe parlare un po’, ma devo assolutamente terminare questo lavoro per oggi. Magari più tardi o domani ok?”.

Smetterla con la “cyber-distrazione”. Mia personalissima traduzione della parola “cyberslacking”, direi che si adatta di più che non "cyber-rallentamento". Credo sia il punto, purtroppo anche nell’ultimo periodo, che mi tocchi maggiormente. Lavorando da solo, in casa, il pc continuamente connesso in rete è per me la fonte principale di distrazione “autoinflitta”. Quei “solo 10 minuti” che si perdono continuamente, navigando in internet o cliccando sugli aggiornamenti di twitter/facebook, si sommano poi durante tutta la giornata.
E purtroppo il consiglio, di lasciare tutte queste attività a quando si rientra a casa, non vale nel mio caso. Quindi rimane efficace il secondo consiglio: a fine giornata cercare di scrivere una serie di obbiettivi/lavori da fare il giorno seguente. Elencandoli per importanza e urgenza. Imporsi delle scadenze temporali o degli intervalli di tempo in cui devono essere portati a termine diventa fondamentale per controllarsi. Quindi diventare autodisciplinati e ben organizzati è la condizione che può aiutare a portare correttamente a termine i compiti giornalieri e tenere a bada le distrazioni man mano che si presentano.

Se ci si chiede se anche scrivere questo post mi abbia distratto dai miei doveri rispondo: negativo. Era ben pianificato da ieri mattina (eh si! cerco di controllarmi!) come testimoniato dai tweet di iieri mattina sul mio account twitter.

Per chiudere questo lungo post inserisco il link all’articolo di How Design in inglese da cui ho tradotto (come detto, a modo mio) parti di questa miniguida: www.howdesign.com/design-career/on-the-job/how-to-focus-at-work/ (spero utile a molti; di sicuro al sottoscritto visto darci un’occhiata ogni tanto non mi farà altro che bene!).

Joystar

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