C’era…smus una volta… Facebook, Twitter e i social network come finestra sul mondo


L’esperienza erasmus al giorno d’oggi rappresenta una possibilità concreta e stimolante per investire sul proprio futuro.
Chi, tra gli studenti universitari, non ha mai almeno pensato di partire per svolgere quest’esperienza?
C’è chi dice che farsi scappare quest’opportunità è un sacrilegio, chi invece non trova motivazione per separarsi all’improvviso da famiglia, amici e sicurezza.
Di sicuro, se si sceglie di fare quest’esperienza, si prende una decisione seria, che comporta un enorme stress mentale (ansia per l’uscita delle graduatorie d’assegnazione, ansia per la preparazione dei bagagli, ansia per la ricerca dell’alloggio, ecc.) ma che di sicuro non potrà portare che vantaggi.
Ma veniamo al nocciolo della questione: il rapporto tra lo status di erasmus e il computer, “questo sconosciuto” con cui all’improvviso si diventa molto intimi.
Internet e il computer rappresentano per lo studente erasmus una “finestra sul mondo”. Ricordate “La Bella e la Bestia”? Lo specchio, nel celebre film Disney, era l’unico modo per la Bestia di vedere il mondo esterno, e un po’ succede lo stesso a noi studenti erasmus con il computer. Senza internet ci sentiremmo persi, in quest’era di “ipercomunicazione” in cui non possiamo fare a meno di essere aggiornati costantemente su tutto.
Grazie a Facebook, possiamo sapere in tempo reale cose importanti riguardanti fatti di cronaca/politica ecc., ma anche fatti banali, come “la mia amica X ha acquistato una borsa rossa”, “nel mio paese ha iniziato a nevicare 5 minuti fa”, oppure “ieri mio cugino è uscito con il suo amico Y e sono andati nel locale X”, ecc; possiamo “studiare” su Facebook, creando gruppi di studenti della stessa facoltà che si confrontano su domande d’esame/argomenti difficili da capire/libri di testo introvabili; se non abbiamo buona memoria, possiamo ricordarci dei compleanni dei nostri amici, e fare gli auguri anche a semi-estranei; possiamo sapere dove si trovano persone che non vediamo da anni, ma soprattutto possiamo FAR sapere dove siamo e cosa facciamo noi.
E poi c’è Skype, una meravigliosa invenzione, che ci permette di parlare gratuitamente con i nostri cari anche da continenti diversi (sempre se si utilizza una connessione decente :P) e ci permette addirittura di vederli.
Per non parlare dei vari Twitter, Google Plus, etc.
Ci sono i quotidiani on-line, grazie ai quali non ci perdiamo una virgola di quello che succede nel nostro paese… anche se, a volte, sarebbe meglio restare all’oscuro!
Dulcis in fundo, la tv in streaming, grazie alla quale possiamo continuare a seguire i nostri programmi preferiti in ogni momento, o seguire serie tv televisive che non vengono trasmesse dai nostri canali.
Si potrebbe andare avanti per ore. Di certo, grazie a Internet, l’Erasmus (come qualsiasi esperienza di trasferimento all’estero) è molto meno duro rispetto a come lo sarebbe stato 10 anni fa. Alcuni dicono che sia un male, perché non permette un vero “distacco” dalla propria vita, per altri (come, se posso permettermi, la sottoscritta) è più che positivo (sarei mai partita senza questi mezzi?)
L’esperienza erasmus è in ogni caso qualcosa di straordinario, che ti catapulta in un’altra realtà… ma se ami la “tua” realtà, è bellissimo poter condividere questa piccola parentesi di vita con chi ti aspetta a casa a braccia aperte.

Commenti

  1. ha proprio ragione, complimenti, bell'articolo!:)

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    1. Grazie mille "anonimo", sono contenta che ti piaccia :)

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